Basti a te stessa

Strana condizione la solitudine…spesso la si reputa infelice, triste deprimente eppure le sue molteplici qualità non vengono mai enumerate. La possibilità di pensare che è fin troppo rara oggigiorno in quanto se ne fa fin troppo a meno, la lucidità, la visione d’insieme. é difficile riuscire a comprendere una situazione se vi si è immersi ma distaccandosi da essa tutto sembrerà più chiaro.

Lo so sembrano frasi senza un senso preciso ma lo hanno, forse suonano come una scusa, questa riflessione sulla solitudine non nasce da una depressione quanto più da una costatazione. Ieri sera una persona, che in effetti non reputavo nemmeno troppo intelligente, mi ha detto “ti invidio cami, tu stai bene da sola, basti a te stessa!”

Ora io non ho mai avuto questa presunzione nè tanto meno questo obiettivo, credo fermamente che l’uomo sia un animale sociale e come tale non rifiuto compagnia. Ora non sono sicura che la stupida oca dalla quale è uscita quell’esclamazione (che secondo la sua mente doveva essere un complimento) si riferisse alla mia vita sociale in generale o solo alla mia vita sentimentale. La mancanza di storie serie nel mio curriculum ha sempre destato non poche domande ma l’assenza di “amore” non è certo dovuto a mio fermo rifiuto all’argomento quanto più ad una scarsa scelta.

Le mia priorità poi non hanno mai considerato a pieno questo aspetto, ho sempre dato maggiore importanza alla scuola alle mie ambizioni cercando sempre e comunque di dare il meglio di me, tralasciando ovviamente tutto il resto. Le mie amiche hanno incoraggiato questo mio lato “aggressivo” nella vita ma ovviamente nei rapporti di coppia non vi è spazio per l’egoismo e l’estremo narcisismo. Avrei potuto spiegare tutto questo all’ochetta che avevo davanti ma mi sono limitata a sorriderle come una cretina, ringraziandola per quel falso complimento, per quella frase che in effetti era più vera di quanto non mi rendessi conto. A volte sono proprio le persone che non ti aspetti a capire aspetti di te, realtà che non comprendi o che non vuoi riconoscere.

Tu basti a te stessa … così isolata dal concetto iniziale questa frase sembra addirittura piacevole. bastare a se stessi non è lo scopo di tutti?… l’indipendenza la certezza di poter sempre contare sulle proprie forze eppure a me suona in maniera assolutamente desolante.

L’indipendenza ma al prezzo di cosa? delle diffidenza di tutti, di chi ti invidia di chi pensa che tu sia troppo sicura o troppo presuntuosa così rimani lì con le 4 amiche fidate, a cui affideresti la vita e il cuore se potessi in attesa di quella persona che ti cambi la vita.

3 thoughts on “Basti a te stessa

  1. Aléxandros91 ha detto:

    “Bastare a sé stessi” è una chimera, ma di quelle serie, poiché si, da un lato sei tu e tu soltanto a stare in gioco, hai il pieno controllo della situazione, sai bene cosa cerchi e soprattutto come ottenerlo: è, parafrasando, cosa buona e giusta. Da un lato però presenta l’accezione negativa dell’essere un po’ troppo distaccati, magari, da quelle che si ritengono le normali dinamiche sociali. Insomma? Insomma il discorso è molto ampio e ambiguo e per questo se ne potrebbe parlare per ore, ma del resto un tale disse “Chi sta bene con sé stesso può star bene anche con gli altri”, ed anche questo è sacrosanto. Spesso le persone non capiscono che dietro una solitudine malcelata, non c’è solo lo stereotipo del tipo che, un po’ per megalomania e un po’ per alternativismo spicciolo, resta in disparte con sé stesso – o comunque un po’ più defilato più che in disparte – ma che ci sia comunque una volontà di ricerca e attesa di un qualcosa di sincero e coinvolgente in grado di scardinare le barriere egoistiche dell’Io per trasferirle in parte nel “Noi”. E’ facile concedersi a casaccio, troppo, è difficile invece amare intensamente e mantenere quell’ambiguità tipica dell’Io più il Noi. E’ un discorso complicato, non so se ho reso l’idea 😀

    • gloriabeauty ha detto:

      Mi trovo pienamente d’ accordo con te Alèxandros. Quando ho letto questo post e il tuo commento mi ci sono rivista. Vivo sola da circa un anno, dopo aver deciso di lasciare il mio piccolo paese e la mia famiglia per studiare quello che ho sempre voluto. Non ho mai avuto molti amici, ho sempre seguito la regola del ” pochi ma buoni “, nè ho mai avuto storie durature. Le persone che mi conoscono spesso mi definiscono una ragazza molto ” selettiva ” nei rapporti personali, a volte anche diffidente. Ci ho riflettuto, e sono giunta alla conclusione che forse, più che diffidente, cerco, come hai detto tu, solo dei rapporti veri, sinceri. L’ amicizia, l’ affetto, l’ amore, secondo me devono essere diretti alle persone giuste per noi, a chi condivide i nostri stessi sentimenti, o perlomeno a chi è pronto a farlo. Con questo non voglio dire che preferisco l’ asocialità, ma credo soltanto che i rapporti umani, i legami che si creano fra di noi, siano allo stesso tempo forti ma anche estremamente fragili. Si tratta, come dicevi, di restare se stessi e contemporaneamente costruire un ponte verso l’altro. Non nego che all’ inizio del mio percorso un anno fa, a volte mi sono sentita sola, mi mancavano le mie amiche, le quali invece non avevano avuto problemi a fare subito delle nuove conoscenze. Allora, mi chiedevo se il problema fosse in me, se fossi davvero io ad essere troppo critica verso gli altri. Poi il senso di solitudine si è trasformato in forza, in coscienza di me stessa. Adesso, capisco che sono poche le persone che possono conoscerci e amarci veramente e con cui possiamo avere un rapporto stabile e sincero. E ho capito che queste persone ci aspettano da qualche parte, e prima o poi ci troveremo. Vale la pena aspettare e continuare a cercare.

    • emmeline18 ha detto:

      si l’hai resa pienamente e come dici tu il discorso sarebbe ampio e difficile per chiunque e ognuno potrebbe interpretarlo in modo assolutamente personale

Scrivi una risposta a emmeline18 Cancella risposta